Canile, Montesarchio stanzia 180.000 euro per un solo anno

I cambiamenti non possono certo sopraggiungere dalla sera al mattino.
In quel di Montesarchio, in ogni caso, al momento si prosegue, sul fronte delle politiche di contrasto al randagismo, esattamente lungo la perfetta scia del decennio Damiano.
La Giunta comunale guidata dal neosindaco Carmelo Sandomenico, infatti, ha deliberato “l’avvio del procedimento per l’affidamento del servizio di ricovero, custodia, cura e mantenimento cani randagi accalappiati sul territorio comunale, nonché lo smaltimento delle carcasse dei cani intestati deceduti nel canile per mesi dodici, salvo eventuale rinnovo”.
La necessità di avviare il nuovo appalto attesa la scadenza del rapporto contrattuale triennale in essere che andrà ad esaurirsi, per l’esattezza, il 10 Giugno. Come prima accennato, il nuovo rapporto avrà durata annuale e prevede l’impegno nella dedicata voce del Bilancio di una somma pari a 180.000 euro (circostanza dalla quale si desume, quindi, la necessità di dover gestire un qualcosina come 200 esemplari).
ASSOCIAZIONISMO STRADA OBBLIGATA
All’Architetto Alfonso Petillo di Palazzo San Francesco, pertanto, è stato demandato l’incarico di porre in essere tutte le attività necessarie, di avviare la procedura di affidamento ed al Responsabile dell’Area finanziaria di predisporre tutti gli atti finanziari di propria competenza.
Risulta evidente come questa linea non possa essere quella vincente.
La strada obbligata, per il benessere delle bestiole – che, di fatto, all’interno delle strutture convenzionate sono costrette a vivere in gabbia – e per il benessere delle casse dell’Ente è e resta quella del dialogo con l’associazionismo.
Sostenere quest’ultimo, attraverso dazioni estremamente meno corpose, il tutto integrato in una strategia di contrasto al randagismo con gli Organi preposti (Asl) che non sia occasionale ma perdurante rappresenta la strada praticamente obbligata.
Un paio di anni addietro venne abbozzato un discorso con gli ottimi giovani di Mabello, discorso che è poi scivolato nel quasi dimenticatoio.
L’unica nota positiva il rapporto “solo” annuale che fa sperare come in questi dodici mesi l’Ente possa magari ragionare su soluzioni alternative ad ora obiettivamente non praticabili stante l’esiguità di tempo intercorso dall’insediamento.