Ospedale Sant’Agata, squillo del Movimento

nota Movimento civico per l’ospedale

Quando abbiamo deciso di riportare l’attenzione sulla questione ospedale, sapevamo che non sarebbe stato semplice arrivare ad una soluzione.
Eravamo consapevoli di dover affrontare una problematica che va inquadrata in un contesto complesso, sia regionale che nazionale.
Credevamo, però, di trovare dalla nostra parte, dalla parte dei cittadini e di un intero territorio, politica e istituzioni. Non è stato così.
In questi due anni abbiamo cercato di interessare i rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, arrivando finanche al Ministero.
Abbiamo studiato decine di documenti e protocollato centinaia di richieste.
Abbiamo incontrato Sindaci, Consiglieri Regionali, Deputati e Senatori di ogni parte politica.
In pochissimi ci hanno risposto e anche chi si è attivato, hai poi tirato il freno.
I Sindaci dei Comuni che costituiscono il bacino d’utenza del Presidio ospedaliero Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, che più di tutti dovrebbero sentire la questione, non hanno ritenuto opportuno discutere insieme della problematica e lavorare ad un fronte comune.
Ci siamo scontrati con gli interessi politici, con la necessità di mantenere equilibri che giovano ad alcuni e danneggiano tutti gli altri.
Siamo andati a sbattere contro gli affari di una Dirigenza ospedaliera che non intende implementare il nosocomio santagatese ma che, anzi, lo ha depredato.
Oggi, di quello che doveva essere un ospedale, resta attivo un solo piano con pochi posti letto in medicina generale.
Il Pronto Soccorso non è in grado di garantire una risposta alle emergenze.
Il numero di medici e infermieri è ridotto all’osso.
Tra pochi mesi ci saranno altri pensionamenti e non è previsto alcun implemento di personale.
Messo così, il De’Liguori si avvia fisiologicamente alla chiusura.
E anche se ognuno cerca di scappare dalla porta sul retro, la responsabilità sarà di una classe politica che ha fallito.
Siete davvero disposti a perdere definitivamente il nostro ospedale?