Il primo libro del santagatese Iannotta

Santagatese, classe 1975.
Ed una passione per la scrittura sbocciata non di primo pelo che, “se me lo avessero detto trent’anni fa, non ci avrei mai creduto”.
Lui è Gianluca Iannotta, autore di “Lady Gaia”.
Sua primissima editoriale.
Il romanzo narra delle vicende di un informatico milanese che apprende con sconcerto della morte di Pippo, un suo carissimo amico d’infanzia, con il quale, però, non si sentiva da tempo. Ebbene, il protagonista scopre che il defunto amico era sposato e va a conoscere la vedova, Gaia appunto, per offrirle aiuto e supporto per qualsiasi necessità avesse dovuto incontrare.
Appena la vede, come da migliori trame di romanzo d’amore, resta colpito dalla sua bellezza.
Alcune vicissitudini portano i due, quindi, a frequentarsi e Pasquale è preda di un profondo turbamento, combattuto tra la grande attrazione che prova per Gaia e il rimorso verso la memoria del suo amico Pippo, che gli sembra di tradire.
“Perché ho scritto questo libro? – spiega l’autore – In un’intervista che vidi in tv, Henry Fonda, scritturato per il ruolo di antagonista in “C’era una volta il West”, raccontava di essersi presentato da Sergio Leone con lenti a contatto scure, per darsi un’aria malvagia.
Il regista aveva disapprovato: voleva che facesse il cattivo con i suoi occhi azzurri.
Annuii, pensando a quanto è sbagliato lo stereotipo che associa l’avere un aspetto angelico alla bontà.
Da lì prese forma l’idea di “Lady Gaia,” anche se Gaia non è cattiva, è… problematica”.
Come detto, in principio l’amore furono la chitarra classica e le arti marziali, “le due passioni della mia vita insieme alla scienza”.
DAL 2000 A PALERMO
“Dal 2000 sono a Palermo, per lavoro – prosegue Gianluca – Nel 2005 mi sono laureato in Scienze Motorie e sono iniziate a venirmi in mente avventure, storie, vite di personaggi inesistenti, ma non per questo meno vivide.
All’inizio non ci ho badato più di tanto.
Avevo tutto nella mia testa, ho pensato che fosse un peccato lasciar svanire queste fantasie, ma pensavo che comunque prima o poi sarebbe successo.
Invece non accennavano ad andar via, così ho pensato di fissarle su carta e ho iniziato a scrivere.
Col passar del tempo l’amore per la scrittura ha quasi soppiantato quello per la musica”.
Ed ora il suo primo volume.
Che sia il primo di tanti.