
La Pro Loco di Sant’Agata de’ Goti, guidata dal Presidente Claudio Lubrano, con la Biblioteca Melenzio e il Centro Studi Sistini, con il patrocinio morale del loale Comune – Assessorato alla Cultura-Turismo-Centro storico – prosegue nell’allestimento del percorso artistico nel centro storico con la rassegna “Primavera d’arte e cultura 2022”. Dopo l’apertura della mostra in tema pasquale “Sofferenze e Resurrezione” dell’inizio di aprile presso la chiesa di San Francesco, è la volta di una personale di scultura dell’artista sannita Ernesto Pengue con “Guerra e Pace” all’interno della chiesetta di Santa Maria delle Grazie.
E’ assolutamente sorprendente e quasi impressionante la sensazione che si prova osservando le sculture di Pengue che, con opere degli anni Settanta e qualcuna successiva, anticipa temi e contenuti di un’attualità riferita alla tragedia attuale della guerra.
“UOMINI CONTRO” E “REDUCE”
Il percorso delle opere comincia con “Violentata Cristo donna” (1971) e “Violentato uomo”, due sculture del sesso femminile e maschile con i segni del martirio e delle mutilazioni belliche di cui sono vittime.
In un crescendo tragico e coinvolgente, Ernesto Pengue ci presenta figure ispirate agli effetti che la guerra genera sugli esseri umani come “Gerriero atomico” (1973), “Uomini contro” (1974) e “Reduce” (1977), particolarmente significative se proiettate nei giorni attuali. Seguono sculture allegoriche come “Eroe del negativo” (1976), che si ispira ai simboli ideologici che rappresentano vari sistemi dittatoriali.
Non manca nelle opere il riferimento alla mitologia come origine e nascita delle vicende belliche laddove troviamo Patroclo, Achille e altre vittime della guerra condensati nel cavallo di Troia nell’opera “Il cavallo di Balio-Xantos”.
LA FORTE CARICA SIMBOLICA
In “Da Chernobyl a Fukushima” (2011), invece, si legge il dramma degli effetti nucleari anche sul genere animale con due colombe morte che sembrano figure crocifisse.
Nella zona absidale della graziosa chiesetta, poi, trovano infine sistemazione due opere particolarmente significative come “La Guerra” (2007) e “la Pace” (2007) in posizioni contrapposte, ma pur sempre legate in modo conseguenziale con gli effetti che la prima produce sulla seconda e con i postumi che segneranno per sempre le condizioni e i destini dei sopravvissuti.
Al centro dell’abside, proseguendo, trova sistemazione “La caduta dei solidi platonici” ( 2007), con l’espressione degli effetti possibili di una guerra atomica mondiale. Intorno al fungo atomico su una base sferica che rappresenta la terra, Ernesto Pengue pone cinque figure umane di diversi colori accartocciate e incartapecorite che rappresentano gli abitanti dei cinque continenti completamente distrutti.
Questi temi di raccapricciante attualità può facilmente leggere il visitatore nella mostra di Ernesto Pengue.
OPERE CHE ANTICIPANO I TEMPI
E, se consideriamo gli anni in cui sono state realizzate quasi tutte le opere esposte, dobbiamo riconoscere all’artista Pengue, oltre alla evidente ed indiscutibile abilità plastica e di modellato delle figure, una incredibile anticipazione nel tempo, quasi profetica, di quello che stiamo vivendo attualmente.
Crediamo fermamente, però, che Ernesto Pengue, tra maestria figurativista e accattivanti modellature contemporanee – con tratti e passaggi anche utilizzando un astrattismo armonico ed addolcito – non voglia essere pessimista e profeticamente Cassandra.
Ernesto Pengue vuole scuotere il mondo artistico e la società civile con opere di grande impatto emotivo per mettere in guardia sui pericoli della guerra e di quello che potrebbe produrre un conflitto nucleare.
Ragion per cui, dobbiamo sempre più impegnarci per la ricerca ed il trionfo della pace, unica ed insostituibile condizione perché l’essere umano possa vivere e sopravvivere in armonia e nelle pur molteplici diversità di razze, confessioni ed etnie, ma che siano foriere di scambi e conoscenze apportatrici di prosperità e benessere.