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Ambito B3, trasporto e sostegno alla genitorialità: doppio programma

Ambito B3, trasporto e sostegno alla genitorialità: doppio programma
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E’ stato pubblicato dall’Ambito territoriale B3, con capofila il Comune di Montesarchio, un avviso pubblico per la concessione di contributi economici per il servizio di trasporto scolastico in favore di studenti con disabilità grave, frequentanti Istituti scolastici secondari di secondo grado nell’anno scolastico 2023-2024 o corsi di formazione professionale, anche se il Comune di residenza degli studenti non faccia parte dell’Ambito Territoriale B03.  Nel merito il presidente dell’Ambito B03, Antonio De Mizio, spiega “L’obiettivo è quello di facilitare gli spostamenti di studenti con disabilità non autosufficienti e che non sono in grado di servirsi dei mezzi pubblici per raggiungere le strutture scolastiche.
Riteniamo l’inclusione fondamentale per le nostre comunità e la scuola un presidio imprescindibile in questo senso”.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato alla data del 1 Dicembre. Dal medesimo Organismo d’Ambito un provvedimento a sostegno della genitorialità con il programma “Pippi”, acronimo di “Programma di Interventi per la Prevenzione e l’Istituzionalizzazione”.

LE PAROLE DI DE MIZIO

“L’obiettivo – spiega ancora De Mizio – è rispondere al bisogno di ogni bambino di crescere in un ambiente stabile, sicuro, protettivo e ‘nutriente’, contrastando attivamente l’insorgere di situazioni che favoriscono le disuguaglianze sociali, la dispersione scolastica, le separazioni inappropriate dei bambini dalla famiglia di origine, tramite l’individuazione delle idonee azioni, di carattere preventivo, che hanno come finalità l’accompagnamento non del solo bambino, ma dell’intero nucleo familiare in situazione di vulnerabilità, in quanto consentono l’esercizio di una genitorialità positiva e responsabile e la costruzione di una risposta sociale ai bisogni evolutivi dei bambini nel loro insieme”.
Fino a Marzo 2026 si prevede l’inclusione di 10 famiglie target, con figli da 0 a 11 anni e col coinvolgimento di un numero medio di 12 operatori di diverse figure professionali di volta in volta definite a partire dalla necessità della famiglia, come assistenti sociali, educatori, psicologi e insegnanti.
Le azioni saranno strutturate così: progettazione condivisa con famiglia e operatori che progettano insieme i cambiamenti che sono necessari a migliorare le condizioni di vita del bambino e della famiglia tutta e le azioni per realizzarli; partenariato tra scuola, famiglia e servizi per creare una rete di scambio e pensare azioni comuni con tutte le persone coinvolte nell’educazione del bambino; percorsi educativi in famiglia al fine di individuare modalità per star bene con i propri figli insieme ad un educatore che potrà andare in casa, secondo orari e tempi concordati con ogni famiglia.
Ed ancora sostegno sociale (famiglie d’appoggio) per trovare anche fuori dal proprio nucleo familiare amicizie e aiuto concreto nella vita di tutti i giorni.

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