riceviamo e pubblichiamo
L’Accoglienza “senza cuore” e l’Europa che non c’è.
La polemica balneare ha un suo perché.
Anzi, più di uno.
Spunta all’improvviso nel dibattito politico-amministrativo, la questione dell’ospitalità di minori migranti non accompagnati. Vero è che un provvedimento governativo prevede la distribuzione dei migranti sul territorio nazionale. Qui potremmo aprire una polemica sul rapporto con L ‘Europa, ma ci asteniamo.
La soluzione proposta dal Governo – che si sta impegnando senza riserve soprattutto attraverso l’azione, competente ed esperta del ministro Piantedosi ( che attendiamo in zona per un convegno) – è la più sensata ed efficace. Aiutare i territori di imbarco con risorse comuni e combattere il malaffare degli scafisti con l’aiuto dei servizi e dei governi dei vari Paesi interessati. Tre migranti ogni mille abitanti, il numero imposto dal decreto.
Ma il problema vero risiede sulla esistenza o meno di un progetto che riguardi le modalità di accoglienza e i relativi fondi.
È dalla scorsa primavera che si lavora per predisporre quanto stabilito dal Bando ministeriale, ma la questione emerge soltanto in agosto, quando una cooperativa nata appositamente per aderire al suddetto Bando appare “interessata” , si dice, per la presenza di un socio “vicino al ..Comune”.
Voce spaurita , voce nel deserto. Vox populi…? Non crediamo a questa spaurita voce agostana.
La opposizione insorge perché alcuni assessori e il Consiglio comunale non ha potuto conoscere l’iniziativa e quindi poter discutere, quantomeno democraticamente il punto. Non certo metterlo ai voti.
Abbiamo anche letto che i Centri di accoglienza potrebbero essere tre.
Certo che la violazione dei principi democratici è piena ed evidente.
Ma la domanda sorge spontanea. Perché non è trapelata la notizia?
Questioni di familismo? Oppure, perché?
È di qualche giorno la notizia di un minore è scappato facendo perdere le proprie tracce.
Ma Cervinara è davvero una Comunità che si può permettere di accogliere ospiti?
Voglio fugare ogni dubbio sulla volontà personale di contribuire ad aiutare il prossimo, senza alcuna distinzione. Ne sarei felice ed orgoglioso.
Ma una Famiglia quando progetta di accogliere deve calcolare la reale e concreta possibilità di poter ospitare nel migliore dei modi chi ha bisogni concreti .
La rivolta dei sindaci la dice tutta sulle reali difficoltà dell’iniziativa.
La propaganda elettorale non di addice a chi non è conosciuto per possedere “ un cuore cristiano”.
Al gravissimo affronto antidemocratico si aggiunge la concreta difficoltà che si incontra “ tra il dire e il fare”. I fatti, pertanto, vanno accertati, soprattutto perché riguardano la vita dei minori e della comunità ospitante.
Avv. Dimitri Monetti- Esponente della Lega
