
Un avvio all’insegna della ricerca agronomica in campo vitivinicolo quello di Venerdi per la “prima” di “Falanghina al Borgo”, manifestazione approdata alla sua quinta edizione e che accende le suggestive strade del piccolo borgo di Bonea di centinaia di presenze.
Tutte attratte dalla prospettiva di degustare la regina dei vitigni sanniti e le eccellenze della produzione locale.
La storica cornice della ex chiesa di San Sebastiano, tra tavole cinquecentesche e una mostra fotografica che celebra l’Acquedotto carolino, ha accolto il convegno di apertura della manifestazione che per volontà dell’organizzazione ha voluto incentrare l’attenzione sull’innovazione tecnologica nel settore agricolo, con uno specifico focus sulle applicazioni nel comparto vitivinicolo e quindi anche sulla Falanghina.
“Tecniche di Evoluzione Assistita nella viticoltura: lo stato dell’arte e le prospettive per il vitigno Falanghina”, il titolo del convegno che ha visto accomodati al tavolo dei relatori rappresentanti dei produttori, del mondo accademico e delle Istituzioni.
A moderare il convegno l’Onorevole Pasquale Maglione, già componente della Commissione Agricoltura nella passata legislatura, che ha accolto i numerosi presenti e sviluppato il confronto.
I saluti sono stati affidati al Presidente della neonata associazione “Falanghina al borgo”, il giovane Alfonso Pecchillo, che da questa edizione raccoglie il testimone dall’Amministrazione per sovraintendere all’organizzazione delle prossime edizioni della manifestazione.
A seguire il Sindaco Giampietro Roviezzo che ha fatto il punto su quello che è stato fino a oggi l’obiettivo dell’evento e soprattutto ha sottolineato quanto sia importante, proprio in questo momento storico, approfondire tematiche che possano essere di supporto al comparto agricolo che per primo risente degli stravolgimenti climatici.
Dopo i saluti istituzionali si è entrati nel vivo del convegno. A rappresentare il mondo produttivo c’era Libero Rillo, presidente del Consorzio Tutela Vini del Sannio, che ha fatto il punto su quelle che sono le prospettive della prossima raccolta sottolineando le difficoltà del comparto vitivinicolo e di come anche il Consorzio in prima persona stia investendo in progetti di ricerca volti a contenere gli effetti degli eventi estremi meteorologici.
Il punto di vista accademico è stato affidato al professore Riccardo Aversano, docente di Genetica Agraria presso il Dipartimento di Agraria della Federico II, che con assoluta chiarezza ha spiegato cosa siano le Tea, la differenza rispetto agli Ogm e come queste tecnologie di editing genomico possano rappresentare un alleato per la viticoltura, e nel caso specifico per la Falanghina, nell’affrontare le sfide dei prossimi anni, anche legate agli effetti dei cambiamenti climatici.
Le conclusioni sono state affidate al Senatore Domenico Matera di Fratelli d’Italia, anche Presidente del Comitato per la Legislazione del Senato della Repubblica, che ha raccolto le sollecitazioni di carattere normativo che sono arrivate dai vari contributi e ha fatto il punto sulla importante norma approvata nello scorso decreto siccità che ha aperto alla sperimentazione in campo alle Tea. Il Senatore, inoltre, ha ribadito come lo sforzo del Governo rispetto al comparto agricolo sia costante e a testimoniarlo ci sono i nuovi 2 miliardi di euro, frutto della rimodulazione del Pnrr, che andranno a finanziare ulteriori contratti di filiera anche in provincia di Benevento riguardanti carni, cantine e cereali.