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Airola, canoni depurazione: interviene la minoranza

Airola, canoni depurazione: interviene la minoranza
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I consiglieri comunali Giulia Abbate, Giuseppe Maltese e Biagio Supino già un anno fa hanno chiesto la convocazione del Consiglio comunale per parlare degli “Avvisi di pagamento dei Canoni depurazione e fognatura 2016 e 2017”, canoni pretesi dal Comune di Airola che hanno costretto i cittadini di contestarne la legittimità al Comune eccependone la prescrizione ovvero la non disponibilità dell’impianto di depurazione. Così esordisce nota della minoranza di Palazzo Montevergine.
“In tale sede – prosegue il testo – i consiglieri comunali in questione hanno proposto di sospendere l’esazione perché il Comune potesse approfondire la tematica, anche alla luce dei contributi forniti dalla minoranza ed arrivare ad un eventuale provvedimento in autotutela e scongiurare contenziosi ai danni dei cittadini e dell’Ente.
Purtroppo la proposta è stata bocciata dal Sindaco e dalla sua maggioranza, nonostante le dilazioni, le cancellazioni e le decurtazioni sugli importi dei canoni di quelle persone che hanno avuto l’intuito di chiedere prima di pagare e la consapevolezza che la maggior parte dei cittadini fosse all’oscuro di tutto ciò e che pagasse in buona fede, sicura di ricevere solo esazioni che le competono ed ignara di potere ricevere anche l’esazione della depurazione, nonostante non usufruisca di tale servizio.

ABBATE, MALTESE E SUPINO

I canoni vanno pagati e i cittadini vogliono pagare, ma lo vorrebbero fare consapevoli ed informati e non come accade oggi, nonostante la norma, imponga al gestore l’informazione sull’istituto della prescrizione breve, prevedendone anche il format di adesione, laddove il cittadino se ne voglia avvalere, fruibile e non scaricabile da internet, risaputo che solo una parte dell’utenza potrebbe averne accesso, mentre gli altri dovranno continuare a rivolgersi a giudici ed avvocati.
E chi non potrà permetterselo?
Oggi veniamo a conoscenza delle prime sentenze dei vari conteziosi sulla questione ed in particolare sull’esazione della depurazione, nonostante l’utenza non usufruisca di tale servizio e al momento, il Comune risulta perdente, anche con condanna alle spese.
Magari il contenzioso continuerà e si continueranno a spendere sodi pubblici e dei contribuenti.
Chi dovrà assumersi la responsabilità di tutto ciò?
Se bisogna fare cassa, non si pensi sempre e solo di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, già vessati da una pressione fiscale insostenibile a fronte di servizi scadenti, magari ci si adoperi meglio e di più per recuperare gli esosi crediti industriali e senza inventarsi sconti di sorta come lavori ingiustificabili in cambio di essi.
Una volta per tutte la politica apra gli occhi e risponda ai cittadini, quelli ai quali si è proposta facendo vedere la luna nel pozzo.
Ad oggi quella luna – concludono i tre – è solo un profondissimo buco nero”.

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