
“Buongiorno signora, dobbiamo consegnare un assegno da 35.000 euro a suo figlio. Per rilasciarglielo, però, ci deve corrispondere, per le spese, 600 euro in contanti”. Comincia così il tentativo di truffa di cui è stata (mancata) vittima una vedova che vive nel pieno centro di Sant’Agata de’ Goti. Modi affabili e garbati, buona presentabilità, un giovanotto bussa al campanello dell’anziana che, con figli sposati, vive da sola nella sua abitazione di via Pennino. Preda facile ed appetibile per gente senza scupoli. Una “preda”, molto probabilmente, indicata dall’immancabile palo locale. La richiesta del giovanotto viene accompagnata dal solito stratagemma della finta telefonata. Lo stesso, infatti, digita un numero sul proprio apparecchio e fa parlare la donna con un complice che, dall’altra parte del filo, finge di essere il figlio della signora. “Mamma, consegna pure i soldi a questo signore. Non ti preoccupare”. L’anziana, però, non va nel pallone. Coglie che c’è qualcosa che non va e, con un pretesto, liquida l’imbroglione che si allontana a bordo di una vettura di colore chiaro (si tratterebbe di una Megane o di una Seat Leon). Nella stessa mattinata (i fatti risalgono a giovedi), un episodio analogo si era verificato in zona Bagnoli rompendo una “tregua” che, in tal senso, durava da qualche mese. In un periodo molto circoscritto del 2017, infatti, diversi furono i raid portati a termine a danno di diverse anziani del territorio. Diffidenza ed ancora diffidenza: è questo l’imperativo cui amici e parenti devono educare i loro cari. Non aprire la porta agli sconosciuti. Dire sempre no alle richieste di soldi perchè nessuno (agenzie, società di servizi, avvocati o professionisti vari) può avanzare richieste in denaro.