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D’ANDREA. IL TORO DEL PAOLISI

D’ANDREA. IL TORO DEL PAOLISI
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pitanielloFin da bambino il suo unico e vero hobby era il calcio tanto che gli osservatori dell’allora Ferrini calcio, lo adocchiarono da subito, portandolo dalla strada al calcio fatto di regole e discipline.

Dopo la Ferrini ci fu il passaggio al Benevento calcio dove, il giovane Silvio, si fece largo in tutte le categorie fino ad approdare alla prima squadra, dove collezionò due presenze nell’allora C1.

Come tutte le favole  entra in scena il destino e per Silvio fu davvero devastante, infatti un bruttissimo infortunio lo tenne lontano dai campi per molti mesi.

Lenta fu la ripresa tant’è, che per farlo giocare con continuità, nel mercato di riparazione di gennaio, fu dato in prestito alla Forza e Coraggio, dove collezionò sette presenze condite da tre goal.

Il resto è storia attuale. Il buon Silvio, voluto fortemente da Mr Facchino, ha fatto capire fin da subito che il peggio era alle spalle a suon di goal ed ottime prestazioni.

Ad oggi sono 18 le reti siglate, tutte di pregevole fattura, che dimostrano come D’Andrea sia dotato di tecnica e grande agonismo, tanto che i tifosi del Paolisi lo hanno soprannominato il Toro.

Rintracciato telefonicamente abbiamo cercato di capire il ragazzo prima che il calciatore con un botta e risposta.

D:Silvio come vivi il momento?

R: In tutta serenità, non ho fatto nient’altro che il dovere di attaccante.

D: Il campionato di promozione?

R: Molto difficile per la presenza di squadre di valore.

D:L’appellativo Toro?

R: Goliardia dei tifosi, che ringrazio e spero di ripagare con tanti goal.

D:Mr Facchino?

R:Un fratello maggiore che ti sgrida, sprona, ti corregge ma fondamentalmente ti vuol bene.

D: La società?

R: Fantastica sempre presente ma mai oppressiva.

D: I tifosi?

R: Eccezionali e numerosi, il dodicesimo uomo in campo.

D: Dove vorresti arrivare?

R: Non  ho obiettivi spero solo di continuare a far bene per il Paolisi, poi si vedrà.

D:Chiudiamo con un pensiero sul calcio.

R: Bello e spettacolare che dà ma illude anche, quindi da vivere come un gioco.

Come si evince un giovane, perché di tale si tratta in quanto Silvio è un classe ’95, che a nostro parere ha delle ottime prospettive future a patto che resti umile e sereno come il ragazzo che conosciamo.

Vai Toro scrivi il tuo nome nel firmamento del calcio che conta.

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