Un salto nel buio di Goffredo Covino

La riflessione di oggi riguarda totalmente il principio del “meglio prevenire che curare” e si riferisce ad una constatazione che tutti dobbiamo fare circa la capacità di evitare a monte i pericoli. Okay, tutti d’accordo e, probabilmente, vinciamo il primo premio nel virtuale concorso delle banalità, anche perchè assertori del “meglio che curare che prevenire” non ne vedo, a parte gli stupidi. La lunga premessa è d’obbligo perchè si tratta di applicare semplicemente la logica ad un caso di specie che interesserà a breve tutta l’utenza automobilistica caudina in viaggio verso e da Avellino. Punctum dolens, la galleria Pepicelli. Essa si trova nel tratto che collega la zona Carcarella di S.Martino V.C. con lo svincolo di Roccabascerana e che, in attesa del completamento dellla Pianodardine-Campizze, reimmette sulla vecchia arteria stradale il traffico veicolare. Sulla conclusione dell’iter della “scorrimento veloce”, molti sono pronti a scommettere che la vedranno i nostri pronipoti: i tempi biblici di realizzazione della stessa rappresentano l’unica certezza, per cui il “sine die” è quantomai attinente. Nelle more, vogliamo provare ad azzardare altri 20 anni, tanto per stare in media? Okay.Resta però, ORA, la pericolosità della galleria Pepicelli.Infatti, in previsione della prossima apertura del tratto Carcarella-Roccabascerana e del conseguente incremento del traffico, non si riesce a capire perchè essa non debba essere illuminata. Il pericolo è reale e concreto in merito alla durata dei tempi di adeguamento del visus dell’automobilista: 4 secondi sono necessari per calibrare il campo visivo nell’oscurità, anche fruendo dei fari accesi. Appare del tutto evidente il rischio, così appare del tutto incomprensibile decidere di non provvedere all’illuminazione. Come al solito, si aspetta un episodio negativo per intervenire e tentare di mettere le celebri pezze; ecco, quindi, il riferimento iniziale al “prevenire” ed onestamente non credo sia una questione di costi.Anche se fosse, però, mi chiedo quale sia il limite congruo di una spesa che garantisca l’incolumità pubblica.C’è un prezzo per una vita umana? Personalmente, ho testato recentemente la pericolosità della galleria Pepicelli e invito tutti coloro che la percorrono a farlo, specialmente nelle giornate luminose quando l’uso di occhiali da sole è frequente. Quei 4 secondi, e non mi sembra di esagerare, possono essere davvero fatali. Rivolgo pertanto un appello alle autorità competenti ( ASI, Direttore dei lavori, Comuni interessati al di là della territorialità specifica ecc..) affinchè si determinino, con una certa urgenza, le giuste misure a salvaguardia degli automobilisti.Ma quanto costerebbero queste “giuste misure”? Sono convinto che si potrebbe ovviare anche con una sorta di autofinanziamento popolare ( che so, 10 euro a testa..) senza che, però, si offendano le istituzioni. Questo mai….